Il segreto di Lübeck by Sergio Sinesi

Il segreto di Lübeck by Sergio Sinesi

autore:Sergio Sinesi [Sergio Sinesi]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-04-17T22:00:00+00:00


XIII.

Avevo trascorso i giorni successivi all’incontro con Aria Seregni in una strana attesa, ma in tutti i modi cercavo di resistere a quel sentimento. Ogni giorno pensavo a lei, immaginando come mi sarei comportato qualora mi avesse richiamato, e se, una volta faccia a faccia, avessi percepito di nuovo la stessa inaspettata emozione del nostro primo incontro.

Fioravanti e Casati si alternavano la sera con altri colleghi nelle zone di lavoro delle prostitute. Avevano beccato un paio di semplici guardoni senza intenzioni omicide, ma decidemmo comunque per precauzione di registrarli. Tra i frequentatori dei locali intorno alla chiesa, uno aveva riferito che la notte dell’omicidio di Scrollo nei pressi della piazza si aveva notato tre strani individui abbracciati l’uno con l’altro. Sembrava che quello in mezzo non gradisse la compagnia degli altri due, ma il testimone li aveva semplicemente liquidati come tre ubriachi. Mistretta, invece, a colloquio con le compagne delle ragazze uccise, aveva saputo solo che nel giorno della sparizione erano andate chi al supermercato, chi dalla parrucchiera, chi al centro commerciale, chi in chiesa, chi al ristorante, chi in stazione; insomma dappertutto e in nessun luogo.

Più interessante, d’altra parte, l’esito dei dialoghi intrattenuti con medici e specialisti. Diciotto persone, tra le tante da loro in cura per problemi di carattere sessuale, presentavano una certa aggressività causata dalla mancata accettazione della loro malattia: tra queste, in particolare alcuni uomini soffrivano di impotenza, alcuni di ipopenia o di macro-falosomia, e altri ancora subivano blocchi psicologici con disfunzioni erettili. Infine, si riscontrava anche il fenomeno dell’eccitazione unicamente virtuale.

Mi chiesero qualche giorno in più per approfondire l’identità e le abitudini di quelle diciotto persone.

***

Quando nel primo pomeriggio rividi Aria Seregni che mi raggiungeva scendendo dalla piattaforma del treno, ebbi un tuffo al cuore. Indossava una giacca blu con una gonna grigia e, appoggiata su una spalla, portava con sé una borsa capiente, ma apparentemente vuota. Aveva un’andatura veloce e sicura, il passo delle persone che sembrano sempre impegnate in qualcosa, il contrario di quello che ero io. Nei tratti del suo viso riconobbi lo sguardo del padre, ma mi parve più una deformazione professionale che un complimento sincero, quindi non glielo dissi. Quando mi intercettò sorrise alzando un braccio in segno di saluto. Dai movimenti del suo corpo prorompeva tutta la femminilità del mondo. Era bellissima. E nel tempo che mi raggiunse pensai con una certa amarezza che una donna così bella non poteva di certo essere sola, per cui la mia era solo una sciocca illusione.

«Buongiorno, commissario» disse mentre mi stringeva la mano.

«Buongiorno a lei, signora Seregni. Venga, l’accompagno dove abitava suo padre. Immagino che lei avrà le chiavi, ma se servisse, anch’io ne ho una copia. Capirà bene che abbiamo messo sotto sequestro la casa e verificato se all’interno si trovassero elementi utili per le indagini.»

«Ciò significa che mi ritroverò con l’appartamento sottosopra?» chiese con una certa apprensione.

«No, stia tranquilla, abbiamo rimesso tutto in ordine, troverà un appartamento disabitato e basta. Anzi, la sorprenderà, come ha sorpreso me.»

Mi spiegò che nell’appartamento non avrebbe toccato nulla.



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